Qualche giorno fa ho beccato in tv Velluto Blu, un film di David Lynch di cui avevo sentito parlare, ma che non avevo mai visto. Devo dire che non sono un grande appassionato di cinema e men che mai un esperto, ma durante i miei studi ho letto - e fatto - diverse analisi semiotiche di testi filmici e le ho trovate molto interessanti e formative. Così, al termine del film, mosso dalla curiosità, ho dato uno sguardo in rete e mi sono imbattuto in questo: una puntata di Tempi Dispari in cui il semiotico Pierluigi Basso Fossali illustra l'opera del regista statunitense a partire dal suo libro Interpretazioni tra mondi. Il pensiero figurale di David Lynch. Ecco qui i due video, densi ma molto chiari. Buona visione!
giovedì 24 ottobre 2013
sabato 12 ottobre 2013
Tre giorni, qualche piadina e tanta semiotica
Eccomi qui, come promesso, a raccogliere un po' di impressioni personali sul XLI Congresso dell'AISS (Associazione Italiana di Studi Semiotici) che si è tenuto a Rimini la settimana scorsa.
Nel complesso è stata davvero una bella esperienza, anche un tantino emozionante: vedere dal vivo alcuni degli studiosi più importanti della tua disciplina, persone che fino a quel momento avevi visto solo sulla quarta di copertina dei libri, fa un certo effetto. E ascoltarli discutere su alcuni degli sviluppi e dei temi "caldi" della materia, oltre a offrire innumerevoli spunti di riflessione, restituisce il quadro di una disciplina viva e appassionante.
Come da programma, gli interventi sono stati davvero tanti, e ancor di più sono state le repliche e le riflessioni di altri prof e ricercatori accorsi da tutta Italia. Devo dire che c'erano anche diversi studenti, principalmente dell'Ateneo bolognese, e tra questi, buona parte della redazione di SemioBo.
Purtroppo alcuni atelier erano in contemporanea e, mio malgrado, ho dovuto scegliere quali seguire. Tra quelli a cui ho partecipato, mi è piaciuto molto "Gastromania" coordinato da Gianfranco Marrone e, come avrete capito, dedicato al cibo, un campo di indagine sul quale si è scritto molto negli ultimi tempi ma che non avevo ancora avuto modo di approfondire.
In più ho trovato particolarmente interessanti, per le posizioni sostenute e per il dibattito acceso che ne è scaturito, gli interventi di Maria Giulia Dondero e Ugo Volli. La prima ha risollevato la spinosa questione dell'analisi semiotica delle pratiche e la necessità di elaborare una notazione per rendere conto più efficacemente della loro osservazione; il secondo, invece, ha sottolineato l'impossibilità di ricostruire la dimensione del sistema nei fatti di moda e nelle strategie vestimentarie.
Infine, durante i lavori, ci sono stati diversi momenti informali che hanno reso il tutto davvero godibile e in certi casi persino spassoso. Non ci credete? E allora date un'occhiata a questo...
Nel complesso è stata davvero una bella esperienza, anche un tantino emozionante: vedere dal vivo alcuni degli studiosi più importanti della tua disciplina, persone che fino a quel momento avevi visto solo sulla quarta di copertina dei libri, fa un certo effetto. E ascoltarli discutere su alcuni degli sviluppi e dei temi "caldi" della materia, oltre a offrire innumerevoli spunti di riflessione, restituisce il quadro di una disciplina viva e appassionante.
Come da programma, gli interventi sono stati davvero tanti, e ancor di più sono state le repliche e le riflessioni di altri prof e ricercatori accorsi da tutta Italia. Devo dire che c'erano anche diversi studenti, principalmente dell'Ateneo bolognese, e tra questi, buona parte della redazione di SemioBo.
Purtroppo alcuni atelier erano in contemporanea e, mio malgrado, ho dovuto scegliere quali seguire. Tra quelli a cui ho partecipato, mi è piaciuto molto "Gastromania" coordinato da Gianfranco Marrone e, come avrete capito, dedicato al cibo, un campo di indagine sul quale si è scritto molto negli ultimi tempi ma che non avevo ancora avuto modo di approfondire.
In più ho trovato particolarmente interessanti, per le posizioni sostenute e per il dibattito acceso che ne è scaturito, gli interventi di Maria Giulia Dondero e Ugo Volli. La prima ha risollevato la spinosa questione dell'analisi semiotica delle pratiche e la necessità di elaborare una notazione per rendere conto più efficacemente della loro osservazione; il secondo, invece, ha sottolineato l'impossibilità di ricostruire la dimensione del sistema nei fatti di moda e nelle strategie vestimentarie.
Infine, durante i lavori, ci sono stati diversi momenti informali che hanno reso il tutto davvero godibile e in certi casi persino spassoso. Non ci credete? E allora date un'occhiata a questo...
giovedì 3 ottobre 2013
Tutti a Rimini!
No, non a fare la bella vita, ma per seguire i lavori del XLI Congresso dell'AISS, (Associazione Italiana di Studi Semiotici) che quest'anno è dedicato al rapporto tra "Arti del vivere e semiotica". Tre giorni - dal 4 al 6 ottobre - ricchi di appuntamenti e studiosi di rilievo. Io e diversi compagni di corso ci saremo e nel prossimo post vi racconterò come è andata. Nel frattempo ecco il link alla pagina dove potete trovare il programma definitivo e maggiori informazioni sul convegno.
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