Qualche giorno fa, durante una delle mie perlustrazioni semiotiche in rete, mi sono imbattuto in una cosa interessante. Si tratta di un articolo scritto da Riccardo Esposito su My Social Web in cui l'autore propone una classificazione dei possibili lettori di un blog. La cosa simpatica è che lo fa servendosi di un quadrato semiotico. O meglio, di qualcosa che gli si avvicina molto. D'altra parte, il post è stato scritto in pieno boom del fenomeno Squadrati, quando cimentarsi con questo strumento teorico andava di moda e fruttava anche un buon numero di visite. Questo è lo schema proposto (clic per ingrandire):
Devo dire che ho trovato molto efficaci - oltre che accattivanti - le categorie individuate e così ho pensato di riprenderlo e lavorarci un po' su. Gli ho dato una sistematina, in modo da renderlo formalmente corretto e non fare torto al mio prof di Semiotica Strutturale e Generativa. Ecco qui la mia rielaborazione (clic per ingrandire):
Sull'asse dei contrari poniamo il commentare e il condividere. Negando questi due termini, generiamo i rispettivi contraddittori, il non commentare e il non condividere. A questo punto, facciamo ricorso ai cosiddetti termini di seconda generazione, ossia accorpiamo i termini di base a due a due ed ecco emergere i nostri quattro tipi di lettori.
Ora, a voler essere sinceri (e rompipalle :-p) mentre le relazioni di contrarietà e contraddizione potrebbero funzionare, quella di implicazione, invece, mi sa che non tiene. In sostanza, nel passare dal non condividere al commentare (o dal non commentare al condividere) penso ci sia uno scarto logico talmente forte, che non è possibile parlare di presupposizione e quindi di implicazione. Voi cosa ne pensate?
Vabbè, forse mi sono fatto prendere un po' la mano. Purtroppo o per fortuna questa e altre disquisizioni sono solo #robadasemiotici. O aspiranti tali :-).
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