sabato 27 aprile 2013

Tropical Pizza e la semiotica

Avvertenze
  • Il video che segue potrebbe urtare la sensibilità di alcuni semiotici. Contiene scempi teorici e abomini terminologici. Si declina ogni responsabilità dalle possibili crisi epilettiche che potrebbero cogliere studiosi, studenti e appassionati di questa disciplina.
  • La sua pubblicazione avviene esclusivamente per dovere di cronaca, perché anche questa - purtroppo - è semiotica nei media.
  • Nonostante gli sforzi delle autorità competenti (in primis il suo prof.) la sedicente studentessa non è stata ancora identificata e a tutt'oggi risulta latitante.

domenica 21 aprile 2013

Quadrati semiotici e "lettori idealtipici". Per una tipologia dei lettori di un blog

Qualche giorno fa, durante una delle mie perlustrazioni semiotiche in rete, mi sono imbattuto in una cosa interessante. Si tratta di un articolo scritto da Riccardo Esposito su My Social Web in cui l'autore propone una classificazione dei possibili lettori di un blog. La cosa simpatica è che lo fa servendosi di un quadrato semiotico. O meglio, di qualcosa che gli si avvicina molto. D'altra parte, il post è stato scritto in pieno boom del fenomeno Squadrati, quando cimentarsi con questo strumento teorico andava di moda e fruttava anche un buon numero di visite. Questo è lo schema proposto (clic per ingrandire):

Quadrato semiotico dei lettori di un blog proposto da Riccardo Esposito

Devo dire che ho trovato molto efficaci - oltre che accattivanti - le categorie individuate e così ho pensato di riprenderlo e lavorarci un po' su. Gli ho dato una sistematina, in modo da renderlo formalmente corretto e non fare torto al mio prof di Semiotica Strutturale e Generativa. Ecco qui la mia rielaborazione (clic per ingrandire):

Quadrato semiotico dei lettori di un blog rielaborato da me

Sull'asse dei contrari poniamo il commentare e il condividere. Negando questi due termini, generiamo i rispettivi contraddittori, il non commentare e il non condividere. A questo punto, facciamo ricorso ai cosiddetti termini di seconda generazione, ossia accorpiamo i termini di base a due a due ed ecco emergere i nostri quattro tipi di lettori.

Ora, a voler essere sinceri (e rompipalle :-p) mentre le relazioni di contrarietà e contraddizione potrebbero funzionare, quella di implicazione, invece, mi sa che non tiene. In sostanza, nel passare dal non condividere al commentare (o dal non commentare al condividere) penso ci sia uno scarto logico talmente forte, che non è possibile parlare di presupposizione e quindi di implicazione. Voi cosa ne pensate?

Vabbè, forse mi sono fatto prendere un po' la mano. Purtroppo o per fortuna questa e altre disquisizioni sono solo #robadasemiotici. O aspiranti tali :-).

lunedì 15 aprile 2013

#robadasemiotici

Hashtag TwitterOk, la semiotica è una disciplina un tantino di nicchia. E su questo ci siamo. Ma vi siete mai chiesti quanti laureati / studenti / appassionati ci sono in giro? Io me lo chiedo spesso e, appena ho un po' di tempo, mi cimento in qualche piccola ricerca in rete. Sfruttando le piattaforme social (per lo più Facebook, Twitter e Google+) provo a "scovare" altre persone che hanno ceduto al "fascino" di questa materia.

Qualche giorno fa, nel pieno di una delle mie "ricognizioni" su Twitter, mi sono detto: perché non provare a lanciare un hashtag che faccia palesare altri aspiranti semiotici come me? Qualcosa di stuzzicante, che inviti le persone a condividere le proprie (dis)avventure semiotiche? Come avrete capito, in un impeto di irrefrenabile creatività (!), ho partorito #robadasemiotici.

Ok, non è granché, ma ho già in mente il mio primo - pessimo - tweet :-p

Sentir dire "eccì" e non pensare a uno starnuto.

Naturalmente non so quanto questa mia iniziativa riscuoterà "successo" e se mi aiuterà a trovare altri che condividono la mia stessa passione per questa disciplina. Nel frattempo, però, ci ho scritto un post. E credetemi, visto il periodo (di esami) non è poco.

venerdì 5 aprile 2013

Semiotic Love (?)

Scommetto che non lo conoscete. È un pezzo dei Blaqk Audio, un duo elettronico americano di cui anche io ignoravo l'esistenza fino a due giorni fa.

Si, lo so, fa un po' bimbominkia e soprattutto... nun s po' sentì. Ma con un titolo del genere non potevo non postarlo. Ah, cosa non si fa per un po' di semiotica nei media!

martedì 2 aprile 2013

In questo mondo di ladri

Non c'è che dire, studiare semiotica cambia irrimediabilmente il modo in cui guardi il mondo e le cose che ti circondano. Un esempio? Date uno sguardo a questa - strana - foto qui sotto (clic per ingrandire).

L'ho scattata io, ma mi credereste se vi dicessi che la prima cosa che ho pensato quando l'ho rivista pochi giorni fa è stato: "Toh, guarda che bel meccanismo semi-simbolico!"?

Nella parte sinistra abbiamo uno spazio aperto, luminoso, percorribile in senso ascendente (la rampa di scale). Sulla destra, invece, notiamo uno spazio chiuso, in penombra e non ulteriormente percorribile (la porta sbarrata della cantina). Il primo gruppo di tratti visivi si collega sul piano del contenuto a unità semantiche disforiche, come la vulnerabilità e l'essere indifesi; il secondo gruppo, invece, rimanda a unità euforiche, come la protezione e la tutela del proprio spazio privato.

Come dicevo, si tratta di una foto che ho scattato io stesso una mattina di un paio di anni fa, quando incredulo mi resi conto che un'anta del portone del mio palazzo era stata, diciamo così, asportata. In sostanza durante la notte qualche genio del crimine aveva pensato bene di rubare una parte del portone in alluminio probabilmente con l'intento di rivenderlo a peso e ricavarci qualche euro. Lascio a voi qualsiasi commento o battuta... io ho già dato!