Date uno sguardo ai manifesti con i quali il Nike Store di Bologna promuove i propri saldi invernali (clic per ingrandire). Qualcosa mi dice che piacerebbero molto al mio prof di Semiotica Interpretativa :-p
Le tre affissioni, infatti, mettono in scena l'assenza, la rendono presente all'osservatore, la presentificano. Riconosciamo, nell'ordine, uno stadio, degli spalti e un campo di calcetto, tutti letteralmente deserti. In quest'ultimo perfino il portiere, di solito fedele al proprio ruolo di ultimo baluardo, si è dileguato, lasciando sguarnita la propria porta.
Personalmente l'effetto passionale che ne ricavo è di leggera inquietudine, ma ad attenuarlo ci pensa la presenza - per certi versi ingombrante - della marca che letteralmente "prende posto" in campo e sugli spalti. In questo modo essa non solo rivendica la propria centralità, ma ci dà un indizio su ciò che ha causato cotanta desolazione: non appena la notizia dei saldi Nike è giunta all'orecchio di giocatori, tifosi e sportivi in genere, questi hanno immediatamente lasciato i luoghi che sono soliti frequentare e in cui verosimilmente si trovavano (stadi, spalti, campi da calcio e calcetto) fiondandosi nei punti vendita Nike per approfittare delle offerte.
In definitiva, si tratta di immagini insolite, per certi versi stranianti e in quanto tali, in grado di attirare l'attenzione del fruitore. Allo stesso tempo, è proprio a partire da questa sensazione di vuoto che è possibile ipotizzare un corso di eventi ben preciso e coerente con gli obiettivi comunicativi della marca, a riprova del fatto che spesso in un testo ciò che manca è ancora più importante di quello che ci viene presentato.
Queste considerazioni on the road (peraltro puntualissime!) fanno il paio con quel mitico trip sul logo coop! ;)
RispondiEliminaCarissima, ti ringrazio per il "puntualissime" :-p e per avermi ricordato un altro trip che avevo completamente rimosso. Magari un giorno o l'altro ci scriverò un post ;-)
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